La Misericordia di Dio

L’Amore di Cristo risana le ferite del cuore umano, e comunica alla persona, mediante la Grazia, la vita stessa di Dio.

Jezu ufam tobie – Gesù confido in te!

È semplice ma profondo questo atto di fiducia e di abbandono all’Amore di Dio.

Esso costituisce un fondamentale punto di forza per l’uomo, perché è capace di trasformare la vita.
Nelle immancabili prove e nelle difficoltà dell’esistenza, come nei momenti di gioia e di entusiasmo, affidarsi al Signore infonde pace nell’animo, induce a riconoscere il primato dell’iniziativa divina e apre lo spirito all’umiltà e alla verità.

Jezu ufam Tobie – Gesù confido in te!

Migliaia e migliaia di devoti in ogni spazio della Terra ripetono questa semplice e suggestiva invocazione.
Nel Cuore di Cristo trova pace chi è angustiato dai crucci dell’esistenza; ottiene sollievo chi è afflitto dalla sofferenza e dalla malattia; sperimenta la gioia chi si sente stretto dall’incertezza e dall’angoscia, perché il Cuore di Cristo è abisso di consolazione è di amore per chi a Lui ricorre con fiducia.
Si tratta di un proficuo cammino di fede, che siamo invitati a percorrere sostenuti da Maria, Madre della Divina Misericordia.
Alla Sua scuola apprenderete la sublime arte del fidarsi di Dio. Seguendo Maria, come fece santa Faustina Kowalska, suor Faustina, potrete compiere la volontà di Dio, pronti a servire generosamente la causa del Vangelo. Potrete percorrere la strada che conduce alla santità, vocazione di ogni cristiano.
Questo vi auguro e per questo prego, mentre vi benedico.


(Giovanni Paolo II – Aula Paolo VI in Vaticano Roma, 1-3-2003)

«Dio ricco di misericordia» (Ef 2,4) è colui che Gesù Cristo ci ha rivelato come Padre: proprio il suo Figlio, in se stesso, ce l’ha manifestato e fatto conoscere. (Gv 1,18) (Eb 1,1) L’uomo e la sua vocazione suprema si svelano in Cristo mediante la rivelazione del mistero del Padre e del Suo Amore” (Dives in Misericordia 1) Quando si parla della “nuova evangelizzazione”, fondamento del Magistero di Giovanni Paolo II, altro non è che il rinnovato annuncio della misericordia di Dio per l’uomo…per ogni uomo. Tale “novità”, è come il vino nuovo del Vangelo che deve essere messo in nuovi otri (cfr. Mt 9,17), nel senso di una comprensione e di un annuncio rinnovato dell’amore stesso di Dio per gli uomini, quasi che scoprissimo oggi per la prima volta l’indicibile amore di Dio per noi. E’ all’uomo lontano da Dio e da se stesso, che il Pontificato di Giovanni Paolo II si rivolge, come appello del Padre misericordioso che mai si stanca di attendere il figlio stanco della vita. Giovanni Paolo II ha sottolineato nella Dives in Misericordia che: “La Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia il più stupendo attributo del Creatore e Redentore e quando accosta gli uomini alla fonte della misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice” (DM, n. 13) E’ in quest’ottica che Giovanni Paolo II ha chiesto ad ogni cristiano di prendere a modello, per i nostri tempi, S. Faustina Kowalska, come apostola privilegiata della Divina Misericordia. Ella scrive nel suo diario: “Che Dio sia infinitamente misericordioso nessuno può negarlo. Egli desidera ora che ciò sia noto a tutti: prima di ritornare come giudice, vuole che tutti sappiano che è Re della Misericordia”; ed ancora “Dì all’umanità che soffre, di stringersi al mio cuore misericordioso, e io la colmerò di pace (Diario III, 20)…l’umanità non troverà la pace finchè non si rivolgerà con fiducia alla mia misericordia.”(D. I, 130). San Paolo ci ricorda che: “…laddove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia”! (Rm 5,20). Dio permette il male unicamente perché da esso, in virtù della sua misericordia, ne trarrà un bene maggiore. Crediamo noi questo? Che cioè il bene vince il male, la vita è più forte della morte e l’amore di Dio è più potente del peccato?… “Dio ci appare per quello che è: un Padre dal cuore tenero, che non si arrende dinanzi all’ingratitudine dei suoi figli ed è sempre disposto al perdono.” (Giovanni Paolo II, discorso del 23 aprile 1995). Questa misericordia invita l’umanità alla vera conversione del cuore. “L’umanità intera ha bisogno di tale messaggio sulla misericordia di Dio…ne ha bisogno il mondo di oggi… Il messaggio della misericordia di Dio è, al tempo stesso, un forte richiamo ad una fiducia più viva: “Gesù confido in te”. E’ difficile trovare parole più eloquenti di quelle trasmesseci da Suor Faustina” (Giovanni Paolo II, 12 gennaio 1994). Nella suggestiva immagine di Gesù misericordioso che è dipinta secondo la descrizione di Suor Faustina, che lo ha visto, sembra che Cristo venga delicatamente ad aprire le porte della nostra comprensione sul Padre, e ad invitarci alla sconfinata fiducia in Lui. La conversione è sempre frutto della conoscenza della misericordia di Dio (cfr. DM, 13). “Dio è Amore” (1 Gv 4,8) e grazie a Gesù gli uomini nella misura in cui osservano la Sua Parola e si amano gli uni gli altri posseggono tutto l’Amore e la Misericordia del Padre celeste, perché “..se ci amiamo…Dio rimane in noi e l’amore di Lui è perfetto in noi” (1Gv 4, 12b). L’Amore perfetto in noi si realizza tanto quanto più intimo, profondo ed autentico è i nostro rapporto con Gesù, se Lui è presente ed operante in ogni cristiano, se la nostra esistenza è illuminata dalla Sua Parola, allora diventa presente ed operante, in noi, anche il Padre per mezzo del Figlio,”chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Gv 14, 9) e“«Se uno mi ama, osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (Gv 14, 23). Essere, quindi discepoli e testimoni dell’Amore e della Misericordia significa vivere concretamente la sua misericordia verso i fratelli ed è proprio questa la missione della Chiesa e di ogni cristiano in quanto “membra” dell’unico corpo mistico di Gesù, Signore dell’Infinita Misericordia. “La Chiesa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia – il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore – e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice. Gran significato ha in questo ambito la costante meditazione della parola di Dio e, soprattutto, la partecipazione cosciente e matura all’Eucaristia e al sacramento della penitenza o riconciliazione…. Appunto perché esiste il peccato nel mondo, che «Dio ha tanto amato… da dare il suo Figlio unigenito», Dio che «è amore» non può rivelarsi altrimenti se non come misericordia…. Pertanto, la Chiesa professa e proclama la conversione.

La conversione a Dio consiste sempre nello scoprire la sua misericordia, cioè quell’amore che è paziente e benigno a misura del Creatore e Padre: l’amore, a cui «Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo», è fedele fino alle estreme conseguenze nella storia dell’alleanza con l’uomo: fino alla croce, alla morte e risurrezione del Figlio. La conversione a Dio è sempre frutto del «ritrovamento» di questo Padre che è ricco di misericordia.” (DM 13) Il vivere la misericordia ha il suo fondamento nell’insegnamento e nel modello del Cristo il quale: “…ha insegnato che l’uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma che è pure chiamato a «usar misericordia» verso gli altri: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia»…. L’uomo giunge all’amore misericordioso di Dio, alla sua misericordia, in quanto egli stesso interiormente si trasforma nello spirito di tale amore verso il prossimo…. Cristo crocifisso è per noi il modello, l’ispirazione e l’incitamento più alto. Basandoci su questo sconvolgente modello, possiamo con tutta umiltà manifestare misericordia agli altri, sapendo che egli l’accoglie come dimostrata a se stesso.” (DM 14) Solo vivendo di misericordia, ricevuta e donata, l’uomo, ogni uomo può ritrovare la pace del cuore e diventare sempre più “umano” o ancor di più diventare ciò per cui è stato creato…”immagine e somiglianza di Dio” . “Il mondo degli uomini potrà diventare «sempre più umano», solo quando in tutti i rapporti reciproci, che plasmano il suo volto morale, introdurremo il momento del perdono, cosi essenziale per il Vangelo. Il perdono attesta che nel mondo è presente l’amore più potente del peccato. Il perdono è, inoltre, la fondamentale condizione della riconciliazione, non soltanto nel rapporto di Dio con l’uomo, ma anche nelle reciproche relazioni tra gli uomini” (DM 14) In questo difficile ma bellissimo cammino non possiamo che affidarci a Maria Madre della Misericordia, perché nessuno più di lei, umanamente, ha sperimentato e ha donato misericordia: “Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande. In questo senso la chiamiamo Madre della Misericordia….questo titolo che attribuiamo alla Madre di Dio parla però soprattutto di lei come della Madre del Crocifisso e del Risorto; come di colei che, avendo sperimentato la misericordia in modo eccezionale, «merita» in egual modo tale misericordia lungo l’intera sua vita terrena e, particolarmente, ai piedi della croce del Figlio; ed infìne, come di colei che, attraverso la partecipazione nascosta e al tempo stesso incomparabile alla missione messianica del suo Figlio, è stata chiamata in modo speciale ad avvicinare agli uomini quell’amore che egli era venuto a rivelare: amore che trova la più concreta espressione nei riguardi di coloro che soffrono, dei poveri, di coloro che son privi della propria libertà, dei non vedenti, degli oppressi e dei peccatori.” (DM 9)